Una passeggiata d’inizio luglio per Varese inseguendo la bellezza Parte prima: il Vittoria.

Sabato 5 luglio 2025 – Varese – Caldo ma sopportabile.

Oggi pomeriggio, sotto una Varese rinfrescata dal temporale mattutino, ho deciso di concedermi una delle mie note flâneries rigeneratrici. Per la verità dovevo ritirare in erboristeria alcuni prodotti che avevo ordinato giorni fa – sono una patita dell’aromaterapia – e così, di verde vestita, mi sono avventurata in centro puntando su via Bagaini, non sospettando che prima della mia meta avrei perso volentieri qualche minuto chiacchierando con alcuni gentili signori all’ex Cinema Vittoria: Giovanni dal Cin e Francesco Bruno dell’associazione Kiklos, che da un paio d’anni ha rigenerato il foyer della storica sala allestendo esposizioni d’arte contemporanea.

Così, se da un paio di mesi quello che fu a partire dal 1917 il fulcro del salotto buono di Varese è stato messo ufficialmente in vendita1, i tre intraprendenti soci santambrogini del Kiklos – hanno sede in via Sacromonte – hanno iniziato a riaprirne le porte alla città dando voce al suo biglietto da visita caro alla memoria di chi lo frequentò sino alla chiusura, avvenuta nel 2006.

Ho voluto cogliere negli scatti qualche particolare di questo allestimento che cala il sipario proprio questo fine settimana. Le opere esposte sono degli stessi soci; le splendide fotografie di Giovanni Dal Cin interpretano le trame del legno come fossero piccole storie, intercettando nelle nervature idee di alberi, o di riflessi di pleniluni. Coup de maître oserei dire boccacciano, sono incorniciate nelle locandine d’epoca, stabilendo una connessione fra la storia del luogo e la storia della città che agli alberi e ai giardini deve la sua fama.
Preziosità aggiunta, a ricordare i fasti del secolo scorso, le creazioni della terza socia, Veronica Casnati, gioielli finissimi che rievocano le toilettes delle serate di gala dei bei tempi in cui Varese era una delle città più eleganti d’Italia.

Grazie a loro per avermi fatta catapultare indietro nella storia della città che più di tutte mi fa struggere di nostalgia. (Continua domani)

  1. L’auspicio è che possa acquisirlo il Comune agganciando qualche bando ad hoc. Il prezzo dell’immobile, come si apprende dalle agenzie immobiliari, è di un milione duecentomila euro. Sarebbe un bel colpo legato alla questione della promozione dell’arte e della cultura varesine. ↩︎

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