
Oggi, 26 luglio 2025, Varese piange la scomparsa di Maud Ceriotti (1938-2025), artista e intellettuale pioniera in quel della Città Giardino.
Piange due volte, sia per la perdita della persona tanto gentile e creativa quanto riservata, sia per la notizia del lascito del suo archivio alla Biennale di Venezia, che sì, sarà una notizia importante per la valorizzazione della collezione Giaccari – nata dal sodalizio sponsale e culturale di Maud con il marito Luciano – ma vede nel concreto sfumare la possibilità di una permanenza della stessa in suolo nostrano in un periodo a dir poco cruciale per le sorti di Varese, da tanti punti di vista.
Piango anch’io Maud, geniale icona di giornalismo culturale, modello e anima di tante battaglie, non ultima quella per il Castello di Belforte. Fui talmente folgorata della sua stravagante proposta, seguita al convegno della Società Storica Varesina, di impacchettare il maniero abbandonato a sé stesso in linea con le provocazioni dell’artista Christo che mi votai alla medesima causa. Ebbi infatti io l’onere – correva il maggio di dieci anni fa esatti, era il 2015 – e anche l’onore di ricamare sul comunicato stampa che aveva inviato alle redazioni: da quell’articolo per la Provincia non smisi più di occuparmi, prima come cronista, poi approfondendo sulle carte d’archivio in qualità di studiosa, dell’antico possedimento dei Biumi. Fui io nel novembre del 2017 ad organizzare il secondo convegno intorno alle sorti del castello.
Forse per questo ci eravamo ritrovate, proprio in extremis, sebbene solo sui social. A febbraio ebbi una sua carezza in privato e le confidai la mia attuale indagine. Maud è stata una grande: rileggere quel messaggio oggi mi ha aperto nuove vie che non avevo inteso nell’immediato. E’ così che si riconoscono gli spiriti affini: in un colloquio che supera spazio e tempo. Ciao Maud. Grazie. Riguardo al Castello, vorrei dirti che farò di tutto per riaprire la causa, bloccata ormai dal febbraio 2022 quando i media locali – ma io fui avvisata direttamente dal primo cittadino – arrivarono i fondi ministeriali per il suo recupero: e vorrei, e questa è una richiesta che faccio direttamente al Sindaco Davide Galimberti, a cui indirizzo prioritariamente questa pagina, che in rispetto di coloro che ci avevano creduto, e ci credono ancora, si facesse quantomeno il punto della situazione da Palazzo.
Io credo che a più di tre anni di distanza si abbia il diritto di sapere come stanno veramente le cose, in linea ufficiale, magari nel prossimo consiglio comunale utile dopo la pausa agostana.