
Fra coloro che hanno salutato la ripresa del mio blog c’è la mia amica Silvia, insegnante di Lettere al Manzoni e scrittrice.
Silvia mi è cara da tanti anni, ci confidiamo spesso. E’ un animo sensibile, letterata come il nonno Silvio, fondatore del Corriere dei Piccoli, mentre suo padre è stato un grande pittore. Di Leo Spaventa Filippi mi è particolarmente nel cuore questa splendida Madonna del Lago dipinta nel 1978 in una nicchia all’esterno della chiesa di San Grato a Bobbiate, e nella quale, a seconda della posizione che l’osservatore assume, si riflettono suggestivamente vari elementi del panorama, come le fronde degli alberi in foto, a significare che l’acqua, la terra, il cielo, il patrimonio verde sono un unico connubio a Varese, e Bobbiate è territorialmente situata nel cuore del territorio cittadino.
Ho consegnato proprio nelle scorse ore (in super ritardo come sempre…) al caro Carlo Zanzi il pezzo dell’anno per il nuovo Calandari: si tratta di una storia che esordisce proprio in una cascina bobbiatese, ragion per cui settimana scorsa ero andata a fare un sopralluogo sul quartiere odierno e ho potuto ammirare la Madonna, la chiesa nuova con il ciclo interno di affreschi di altro pittore (splendidi e suggestivi anche loro, debbo dire) e la chiesa antica. Ve ne parlerò in un altro post. Intanto vi presento Silvia: nella foto che vi mostro siamo al convegno sul Castello di Belforte che avevo organizzato nel novembre del 2017 e che si era tenuto nel salone del centro parrocchiale di via Calatafimi, ossia l’oratorio del Lazzaretto, che sorge proprio di fronte a a ciò che resta dell’antico maniero. Lei era una delle mie relatrici, in quanto su un Corrierino d’epoca era riuscita a trovare una fiaba che il nonno aveva raccolto, moltissimi anni or sono, negli anni Trenta (spero di ricordare bene), proprio legata al Castello di Belforte.
Grazie Silvia!
